Il commutatore statico (static switch) è un apparecchio in grado di trasferire automaticamente o manualmente un carico/utenza elettrica da una sorgente di alimentazione (A) ad un’altra (B), senza interruzione di servizio. Una sorgente (A) sarà prioritaria, in caso di mancanza della stessa, avviene il trasferimento sulla sorgente (B) chiamata riserva. Le due sorgenti sono separate, ma ridondanti allo scopo di garantire alimentazione elettrica alle utenze privilegiate cui sono dedicate. Generalmente il commutatore statico consta di 2 interruttori statici a tiristori collegati in anti parallelo, ciascuno collegato alla propria linea elettrica all’ingresso, vedi schema fig. 1.
Gli interruttori statici
L’uscita comune degli interruttori statici sarà collegata a un carico critico, in caso di Perdita della linea (A) il sistema effettua il trasferimento automatico dell’utenza sulla linea (B) in un tempo minimo. Mediante un apposito comando si può definire quale sorgente sarà “prioritaria” e quale “riserva”. Gli interruttori statici del commutatore statico sono dimensionati per il carico nominale, ma sopportano sovraccarichi transitori. Laddove sia possibile sincronizzare in fase e frequenza le 2 sorgenti, il tempo di commutazione si riduce pressochè a 0, mentre dove non è possibile, anche se ci sono piccole differenze di impedenza, tensione, frequenza e fase, il tempo rimane contenuto in ¼ di ciclo (<5ms).
Le altre caratteristiche di un commutatore statico
Il dispositivo è dotato di visualizzazione stati e selettore di priorità. Le sorgenti possono essere monofasi o trifasi, provenire da (A) una rete elettrica e (B) da un gruppo statico di continuità (UPS) oppure da 2 diversi gruppi. N.B. a bordo del classico UPS ON-LINE c’è un commutatore statico in cui la sorgente “prioritaria” è costituita dall’inverter, avendo la rete elettrica come sorgente di “riserva” nei casi di sovraccarico o guasto dell’inverter.